Memoria emozionale: come agisce nel presente da un passato lontano. Un caso reale.

Memoria emozionale: come agisce nel presente da un passato lontano. Un caso reale.

Memoria emozionale: come agisce nel presente da un passato lontano. Un caso reale.

Una storia per comprendere come agiscono nel presente le memorie emozionali del passato.

Davide ha 4 anni

Una notte si sente poco bene e va in camera dai genitori per chiedere aiuto alla mamma, sveglia il padre, che, arrabbiatissimo, gli dice: “lascia dormire la mamma, fila in camera tua”.

Cosa succede? I due emisferi cerebrali reagiscono !!!

Da quello sinistro, arriva a Davide: ”io sto male e papà mi rimprovera” che equivale, per lui, a: non valgo nulla ai suoi occhi, non mi vuole bene…

Dall’emisfero destro, gli arriva il senso di tristezza e di abbandono.

Dalla Memoria Limbica: “Nessuna risposta alle mie necessità” = abbandono

NON MI VOGLIONO BENE, NON VALGO NULLA AI LORO OCCHI

Davide reagisce con la tristezza, mentre il cervello limbico motiva la ricerca di una consolazione. Quindi, stringe l’orsetto di peluche e si addormenta.

Razionalmente, lui interpreterà il silenzio dell’altro come una mancanza di interesse per lui traendone la conclusione che l’altro  non lo ama.

Da ADULTO, Davide, per paura di rivivere quell’abbandono, organizzerà una vita dove può farcela da solo e, quando avrà necessità di qualcosa, lo esprimerà come tra le righe, non chiaramente. La consolazione limbica agirà, in questa situazione, facendogli sentire una gran stanchezza e il bisogno di andare a dormire.

Un giorno, Davide, chiede un favore alla fidanzata ma lei se ne dimentica scusandosene alla sera. Ciò scatena in lui un grande COLLERA! Pieno di rabbia dice: “Io non chiedo mai niente a nessuno, per una volta che ho chiesto  io un favore, te ne sei subito dimenticata… se questo è il valore che ho per te allora possiamo lasciarci subito! Qui va in RISONANZA con l’ESPERIENZA PRECEDENTE: SE NON VI E’ RISPOSTA ALLA MIA RICHIESTA, vuol dire che: NON VALGO NULLA AI SUOI OCCHI, QUINDI NON MI AMA! E procede con un CONTINUO RICERCARE ISOLAMENTO E ABBANDONO

Quando una situazione provoca in noi una reazione emotiva, vi sono forti probabilità che questa situazione sia in risonanza con un evento del passato registrato nella memoria emozionale.

Da qui il nostro essere attiva continue RIPETIZIONI dell’evento proprio  per farci risolvere questo stato.

Qualsiasi elaborazione emozionale avviene nel cervello vegetativo, soprattutto nel lobo limbico e ipotalamo, poi, nei lobi frontali. Da questa elaborazione dipendono tutti i processi di valutazione e razionalizzazione. Si ha a che fare, qui, del livello funzionale più alto del Sistema Nervoso Centrale. La parte destra è specializzata nell’inibizione di stimoli affettivi impulsivi.

MEMORIE!!

La qualità dell’emozione è essenziale per il mantenimento del ricordo (memoria a lungo termine) mentre è di fondamentale importanza il colorito emotivo del fatto appreso. Due sono i meccanismi mnemonici: – uno fissa le memorie esperienziali, per metterle poi, all’occorrenza, a disposizione  dei ricordi coscienti; l’altro, al di fuori della coscienza, capace di controllare il comportamento senza consapevolezza esplicita dell’apprendimento acquisito, gli ALLARMI.

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *